giovedì 27 marzo 2008

Il caso casa


La vita trascorreva serena tra alti e bassi, consuetudini e novità, lavoro e vacanze, lacrime e risate... tutto secondo le piu' antiche tradizioni.... ma quando si cambia casa... lo stravolgimento e' inevitabile.
Proprio così... anche nella nostra piccola famiglia il momentro del terremoto casa, quando arrivò, creò una variazione brusca e sostanziale delle nostre vite.
Il cambiamento era stato cercato.... certo, sperato... voluto... ma quando si realizzò, fu comunque una sorpresa.
E' pur vero che nascosti nel cambio di casa erano compresi altri enormi cambiamenti: cambio di città... anzi.... cambio da città a paesino... cambio di abitudini... di ritmi sonno veglia... cambio di orari... scuole... tutto cambiò... in meglio o in peggio non posso dirlo, perchè molti dei disagi acquisiti furono ben compensati da inneagbili vantaggi allegati.
Disagi legati in massima parte alla distanza tra casa e lavoro, distanza dai servizi più comuni (per una città) ai quali eravamo da sempre abituati... trasporti cinema negozi e quant'altro... certo in un paesino di 1000 abitanti la realtà e' abbissamlente lontana da quela della capitale!
Daltro canto l'aria era differente, il silenzio quasi fastidioso... altri ritmi ... altri odori ... anche altra gente ( per nulla facile all'inizio farsi accettare dalla "famiglia paese"... ma e' solo un problema "iniziale" , infatti superati i primi 13 14 anni... poi t'accettano come uno di loro...).
La casa era bella ... piccola si... coi soffitti in discesa si (beh era pur sempre una mansarda .. ma alta e non di quelle dove devi camminare in ginocchio...) un salone grande, una cucina, un bagno, una camera da letto e una cameretta più piccola ... ah... e un lungo balcone!
Era nuova, mai abitata .... così, senza nulla dentro, mi pareva che i mobili non ci potessero stare, mi sembrava piccolissima.... (e infatti era piccolissima... però qualche mobile poi c'è pure entrato ...anzi non so più quanta ROBA c'abbiamo fatto entrare in quella piccola casa... infatti mi sembra tutt'ora strapiena di tutto!).
Chiaramente se sommiamo mansarda a paese, e' facile ottenere come risultato = senza ascensore... ma che fa? La gioia di possedere un posto tutto nostro, accorciò le distanze e dimezzò i gradini e rampe di scale... ( almeno per i primi anni... poi tutti i numeri tornarono al loro posto ma ormai ....eravamo allenati ... così, con le cosce come dei canguri... arranchiamo ogni giorno per quelle stramaledette scale).
La vita in campagna è rilassante: verde a destra alberi a sinistra, vallate davanti e distese di dietro....
Quando si cammina per questi posti ... sovente si trovano dei DONI ... dei frutti da raccogliere, verdure nei prati... dolci frutti su rovi ed alberi ... A seconda della stagione si riscoprono lavori antichi come raccogliere more o nocciole, cicoria e crispino... qualche susina selvatica... ogni giorno c'era da gioire dei doni spontanei che ci venivano offerti... alcune volte scoprimmo che certi frutti non ci venivano propriamente offerti ... ma eravamo noi a prenderli (con una certa destrezza direi...) così ... un po' per rispetto della proprietà altrui e un po' per paura di una fucilata a sale e pepe... sospendemmo la raccolta dei frutti migliori.... e cominciammo a pensare un modo meno pericoloso di gioire dei frutti della natura....
Una delle soluzione piu' ovvie fu quella di ACQUISIRE un terreno agricolo tutto nostro dove poter cogliere e gustare tutto cio' che avremmo piantato seminato e raccolto.

Ma questo fu l'inizio di un terremoto di dimensioni ancora piu' apocalittiche del precedente....

(fine della prima parte - segue)

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