giovedì 18 settembre 2008

Ricette IDROMELE




Idromele





L'idromele é una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del miele con acqua.
Le proporzioni, per l'idromele a base di acqua, sono circa 5 litri per ogni chilo di miele.
La dose di miele può essere innalzata (1,5-3 kg) a seconda della gradazione alcolica o della dolcezza che si vuole ottenere.
La fermentazione deve avvenire in locale non freddo, in un recipiente (anche di vetro), chiuso con un telo di cotone.
Il fruttato della bevanda può essere variato aggiungendo aromi in immersione (cannella, chiodi di garofano).
La fermentazione é piuttosto lenta (2/3mesi), richiede vari travasi per levare le impurità.


L'idromele nella ricetta tradizionale si ottiene oggi come allora, con una lenta fermentazione di acqua, miele e lieviti. La ricetta che riporto invece è più pratica e veloce, fattibile anche per i principianti.

Lava il limone e sbuccialo con il pela patate ricavando solo la parte gialla della scorza. Versa l'alcool nel
vaso o altro contenitore di vetro, aggiungi 60 g di acqua minerale naturale (poco più di mezzo litro), la scorza del limone, le stecche di cannella e i chiodi di garofano. Chiudi il vaso con il tappo e lascia riposare per 10 giorni circa.
Di tanto in tanto agita il vaso per miscelare gli ingredienti.

Per fare lo sciroppo, versa il miele nella
casseruola e aggiungi 1 litro di acqua minerale naturale. Porta ad ebollizione e cuoci a fuoco basso finchè il liquido si sarà ridotto della metà.
Spegni e lascia intiepidire. Filtra l'alcool e uniscilo allo sciroppo e fai raffreddare.

Suddividi il liquore nelle bottiglie lasciando almeno 5 cm. di vuoto e chiudi con il tappo. Conserva le bottiglie in luogo fresco e buio per un mese circa poi, puoi offrirlo agli ospiti. Prolungando il tempo d'attesa il liquore si migliora ancora e può durare fino ad un anno.



Tempi

  • Preparazione: 0 min.
  • Cottura: 20 min.
  • Livello di difficoltà: facile

Ingredienti

  • Occorrente per la preparazione

  • Un contenitore di vetro a chiusura ermetica
  • un colino a maglie fitte
  • 2 bottiglie da mezzo litro

  • INGREDIENTI per un litro di liquore
  • 3 dl di alcool per liquori
  • acqua minerale naturale
  • 400 g di miele millefiori o di acacia
  • 2 stecche di cannella e 5 chiodi di garofano
  • scorza di un limone non trattato

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L'IDROMELE è "semplicemente" acqua e miele fermentato. Inizieremo questo viaggio dal Mito e dalle Origini per riscoprire una bevanda che migliaia di anni fa accompagnava i popoli nomadi nei momenti più sacri ed intimi ,ma anche nelle feste dopo vittorie o importanti eventi.

ORIGINI E MITO

L'IDROMELE
oltre il nome latino, (per noi sarebbe più chiaro idromiele) ha un corrispondente poetico-runico che è MEDU, nome simile all'antica bevanda delle popolazioni indiane nell'epoca Vedica. MEDU racchiude le rune MAN, EH, DAG, URI .(uomo, cavallo, giorno nel punto più alto, uro forza primitiva) ed il significato poetico è "Magia del potere della trasformazione primordiale".
Tra le bevande (Sacre) è la più Sacra, il dono degli Dei per eccellenza; la sua origine celeste deriva dal polline dei fiori , dal lavoro dell'ape ,simbolo sacro della trasformazione e della poesia, dall'Acqua di una fonte, simbolo della linfa vitale della Madre Terra.
Certamente in passato, più che alla poesia-simbologia , la valenza sacra dell'IDROMELE era data dal potere para-estatico che secondo gli antichi testi permetteva di uscire dal normale livello di percezione per passare ad una condizione inebriante-estatica.
Numerosi i racconti ed i miti su questa bevanda Sacra. Odino per ottenerla si trasformava in serpente e poi in aquila; in altre leggende è Thor a sottrarre ai giganti la mitica bevanda.
Nei Rgveda (VIII,48,3) diventa il SOMA Medhu:" Abbiamo bevuto il Soma e siamo diventati immortali"; il potere trasformatore di questa bevanda ,che rende simile agli Dei , è il motivo conduttore di una serie di leggende dell'area nordica.
Nel Mito è ritenuta la bevanda degli Dei che dona l'immortalità ed è concessa agli uomini ma gli stessi DEI, per ottenerla, devono faticare ed ingegnarsi per sottrarla alle forze primordiali, radici costanti dell'IDROMELE.
Odino l'astuto (in alcuni casi è Thor il violento) sottrae il MET (idromele) ai giganti forando la montagna e trasformandosi prima in serpente e poi in aquila, seducendo la figlia del gigante che ne era la custode .
Nell'EDDA (Hàvamàl,strofe 104-110 e Edda Snorri,83-85) gli Asi e i Vani, eterni nemici, concludono un patto e sputano nel magico calderone creando con la loro saliva l'uomo Kevasir. Due nani uccidono Kevasir e mescolano il suo sangue con il miele; così facendo ottengono il MET la bevanda che dona la saggezza e trasforma chi la beve in scaldo (poeta) .
L'importanza della saliva come dono e derivazione divina che diventa strumento di trasformazione-attivazione. Lo si vede anche nella leggenda, dove il Cinghiale Sacro attiva con la sua bava il contenuto del calderone, per ottenere la bevanda Sacra.
In passato conoscere i segreti della fermentazione era sinonimo di potere e di magia; l'utilizzo della saliva per creare un ambiente acido adatto alla fermentazione è uno dei segreti celati nelle varie leggende. L'utilizzo del Mito per la ricerca o la conferma di alcune Verità, in molti casi, è ancora attuale .

USO RITUALE E SOCIALE

L'origine celeste dell'IDROMELE deriva dalla sua composizione: i fiori con il polline, le api ed il volo, il miele trasformato , l'acqua di Fonte Sacra. Questi componenti uniti permettono di elevare il "MEDU" al di sopra di vino e birra che hanno origini più terrestri.
Usato come offerta agli Dei nei banchetti rituali, nuziali e funebri, è adeguato per accedere alle varie direzioni cosmiche dei mondi paralleli, qualità derivata dai numerosi nomi che ne determinano le caratteristiche.
Le origini antiche della bevanda sono confermate dal ritrovamento in un vaso di una sedimentazione di una bevanda fermentata ,cui era stato aggiunto del miele, questa tomba, situata ad Egtved, risaliva all'età del bronzo.
Nell'area Celtico-germanica l'uso rituale dell'IDROMELE era conosciuto dall'antichità ma è accertato che il suo significato religioso sia giunto nei territori slavo-illirici per venire poi assimilato dai Greci e dei Pannoni che adoravano Dioniso (Dualos).Le tribù dell'Illiria nelle loro feste facevano largo uso dell'IDROMELE mischiato alla birra per raggiungere stati di ebbrezza in onore della loro divinità Dualos.
Da noi in Terra Celtica l'uso sacrale dell'IDROMELE avveniva nelle quattro feste celtiche : SAMAIN (1 Novembre),IMBOLC ( 1 Febbraio),BELTAINE (1 Maggio),LUGNASAD (1 Agosto) e nelle feste primordiali solstizi ed equinozi .
Il potere aggregante ed il significato mistico della bevanda è confermato dall'importanza del ruolo sociale delle feste.
Il valore dell'individuo ,come unico irripetibile, e l'importanza della parola data erano alla base del Patto; di volta in volta stipulato con la tribù con gli Dei o con altri individui, per questo alla festa massima ricorrenza sociale spirituale era d'obbligo la presenza e la riconferma sacrale del Patto che avveniva con la bevanda mistica l'IDROMELE.


L'ACQUA
Il primo componente. La Fonte Sacra. La dinamizzazione

La scelta dell'acqua, per realizzare una Bevanda Sacra o semplicemente un vino d'IDROMELE, è fondamentale perché ne determina la buona riuscita finale.
La composizione chimica dell'acqua è importante, non usare acque con presenze di cloro o correttivi, ma determinante è l'attività elettromagnetica. L'acqua richiesta è l'acqua di fonte meglio se presa da una Fonte Sacra Celtica. L'acqua di una Fonte Sacra ha un'elevata vitalità elettromagnetica da risultare in molti casi miracolosa. Per individuare sul territorio delle Fonti Sacre ci si affida: alla storia, alla tradizione religiosa, ad un centro di bio-architettura o alla nostra sensibilità.Generalmente nei pressi di abbazie e vecchie chiese, quasi tutte collocate su antichi siti Celtici,
possiamo trovare una piccola fonte. Per un controllo dell'acqua è sufficiente raccoglierne una bottiglia fotografare se possibile la sorgente e contattare noi o un centro di bio-architettura, così facendo sarà possibile mappare e segnalare le Sorgenti Sacre. Anche sorgenti in montagna sono ottime per la preparazione dell'acqua di base.
E' possibile usare un'acqua di base non particolarmente carica e dinamizzarla aggiungendo nove (numero sacro ai Celti) gocce d'acqua di Fonte Sacra. Il processo è semplice; un acqua con elevate proprietà vibratorie può anche con poche gocce far vibrare ad una frequenza più elevata dell'acqua con caratteristiche più modeste.
Questa tecnica, studiata scientificamente, permette di usare acque più modeste, sempre di fonte, trasformandole in Acque Sacre (con elevate qualità elettromagnetiche)a volte difficilmente reperibili.
Anticamente si lasciavano delle offerte in prossimità delle Fonti per ricordare il dono prezioso dell'acqua offertoci da Madre Terra, non necessariamente oggi dobbiamo lasciare pane od offerte ma un pensiero sarà gradito (per chi crede o vede) alle Energie sottili sempre presenti .

IL MIELE
Il secondo componente. Provenienza e lavorazioni. Varietà.

La provenienza è importantissima: il miele deve provenire dal proprio territorio, prodotto e preparato in modo naturale senza subire riscaldamenti o manipolazioni che potrebbero far perdere le proprietà anche curative.
Limpido, torbido o cristallizzato, sono caratteristiche che non alterano le qualità. Un nostro consiglio per chi non lo produce personalmente è quello di procurarlo da apicoltori che ne garantiscano la produzione naturale.
Alcune varietà di miele come ACACIA, TIGLIO e mieli chiari in genere, sono più adatti per ottenere lo "spumantino", un IDROMELE dal gusto delicato, frizzante, con numerose bollicine.Levarietà,scure,ambrateMILLEFIORI,CASTAGNO,MELATA(secrezione zuccherino-resinosa, prodotta da alcuni afidi, trasformata in miele) sono più adatte all'invecchiamento e, con aggiunta di erbe, per produrre IDROMELE RITUALE.
E' possibile usare del miele con ancora cera api morte e residui del favo; tutto ciò non altera il processo di fermentazione ma può causare difficoltà nella lavorazione e può produrre un'alterazione al sapore finale.
Anticamente tutto il favo veniva gettato nell'acqua riscaldata con pietre roventi per avere una temperatura adatta alla fermentazione, venivano poi aggiunte cortecce e foglie per il tannino e la base acida naturalmente, secondo la leggenda, bava di cinghiale (o"meglio" della saliva) erano il tocco finale per realizzare l'IDROMELE ARCAICO. Sicuramente era più importante l'azione inebriante che non il sapore della bevanda.

RICETTE E VARIANTI PER PREPARARE L'IDROMIELE



RICETTA 1

Ingredienti per una damigianetta da 5 litri:

1 Kg di miele qualitativamente buono;
4 litri d'acqua, meglio se di fonte. Altrimenti minerale naturale.
3 grammi di lievito per dolci o per vino;
1 foglia di noce oppure, in alternativa, qualcuna di salvia.

Diluite il miele nell'acqua e fate cuocere per un paio d'ore insieme alla foglia di noce

(chi vuole può aggiungerci anche un bicchiere di succo di mela),

di tanto in tanto eliminate la schiuma che si forma in superficie.
Filtrate con un panno dopo aver lasciato raffreddare il tutto, versate nella damigiana o nel bottiglione.

Se avete la damigiana è meglio, il legno dona un sentore particolare alla bevanda.
Dimenticavo!: Lasciate vuoto 1/5 della damigiana per la fermentazione.
Stemperate in poca acqua il lievito e poi aggiungete tutto alla soluzione, agitate e rimestate per bene.
Sistemate quindi un tappo per fermentazione oppure della garza assicurata con un elastico.

Agitate ogni giorno 3/4 volte al giorno per la prima settimana.
Il locale che conterrà la damigiana deve essere buio e asciutto,

possibilmente con temperatura non superiore a 20 gradi.
Dopo tre mesi travasate il composto in un secchio pulito e lavate accuratamente la
damigiana, poi travasate di nuovo il tutto al suo interno.

Se il colore è troppo torbido filtrate con un panno,

qualora avesse fermentato poco aggiungete un altro grammo di lievito.

RICETTA 2


Ingredienti
2 & gr & cannella (cortecccia), &
1/2 gr & chiodi di garofano &
400 & gr & miele & del migliore
350 & gr & alcol a 90 &
1 & l & acqua &
1 & & scorza di limone & solo la parte gialla


Preparazione

Lasciate macerare in un vaso ben chiuso la cannella, il garofano ed il limone nell'alcol per 10 giorni. Trascorso questo periodo filtrate. Mescolate il miele con l'acqua e fate bollire fino a ridurre a meta' il volume della soluzione, lasciate intiepidire e versatela sul macinato. Quando si raffredda imbottigliate chiudendo con ceralacca e sughero. Allorche' avvicinerete il liquore alla bocca vi parra' d'avvertire le labbra di Venere posarsi su di voi.

Usatelo come un energetico ricostituente.

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IDROMELE





Ricetta IDROMELE





Ingredienti



350g di alcool a 80°, 2g di cannella in canna, 1/2g di chiodi di garofano, 400g del miglior miele, 1 litro d'acqua, una scorza di limone (solo la parte gialla).





Preparazione



Lasciate macerare in un vaso chiuso la cannella e il garofano ed il limone nell'alcool per circa 10 giorni. Dopo, filtrate. Mischiate il miele con l'acqua e fate bollire fino a che il volume della soluzione si riduce alla metà; lasciate raffreddare e versatela nell'alcool. Quando si intiepidita imbottigliate chiudendo con ceralacca e sughero. Aspettate un paio di mesi prima di consumare.





Abbinamenti gastronomici
Su come berlo e a quali cibi accompagnarlo ognuno può sbizzarrirsi con la propria creatività. Sulla base della mia esperienza vi consiglio di servirlo sempre fresco (10° - 12°) per un brindisi fra amici, con della pasticceria secca, come aperitivo, con il cioccolato o, nel dopo pasto, con i dolci, proprio come per i vini bianchi dolci, fermi o spumanti. Può essere inoltre assimilato, data la gradevole dolcezza e il retrogusto mielato, ad un vino da meditazione.

Ben si accompagna ai nostri formaggi di montagna, meglio se erborinati e saporiti, o ad una fetta di pecorino stagionato o di gorgonzola cosparsi di noci tritate e di miele di castagno tiepido, o a delle fettine di lardo con miele millefiori.
Ottimo è anche come rimedio contro il raffreddore se riscaldato con l'aggiunta di chiodi di garofano ad ottenere una specie di vin brulé.

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http://www.maxbeer.org/ita/idromele.htm

Ricetta CLASSICA


Diluire 5 kg di miele in dodici litri di acqua di fonte.
Io l'ho fatto a caldo ma il sentore di fieno cotto (di favo, insomma), si sentiva assai, in compenso, facendo bollire il tutto, l'idromele dovrebbe schiarire più facilmente.
Consiglio, comunque, di sciogliere il miele in acqua appena tiepida.
Per "nutrire" i lieviti di fermentazione e dare un po' di corpo alla bevanda io aggiungevo anche bacche di rosa canina e qualche sorba a pezzi (nei negozi di enologia vendono, altrimenti, degli attivanti di fermentazione, io preferisco il metodo "naturale").
Infine una dose adeguata alla quantità di lievito essiccato per vini bianchi.
Non ci sono vinacce e la fermentazione è generalmente piuttosto lenta e delicata.
A suo tempo utilizzai come recipienti di fermentazione alcune piccole damigiane.
Dopo tre quattro settimane si può procedere al primo travaso e aggiungere del bisolfito (una dose un po' più leggera di quella che si usa pel vino).
Occorreranno altri sei mesi e due travasi prima di procedere all'imbottigliamento.
La gradazione alcolica si aggirerà attorno ai 12° .
A differenza dei vini bianchi invecchiando migliora.
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Le dosi sono state reperite in un testo edito dalla FAI "L'idromèle" di Roger A. Morse.
Buon lavoro.

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